martedì 24 febbraio 2009

Cattolici e musulmani, un dialogo possibile

Piacenza - Una riflessione sui temi importanti della società che coinvolgono direttamente il mondo cattolico. È l’obiettivo del ciclo di appuntamenti organizzato da Punto Incontro, a cura del Servizio diocesano Cultura Lavoro Scuola. Ieri sera il debutto con un tema particolarmente attuale: il rapporto tra cattolici e musulmani. Ad aiutare la riflessione monsignor Eliseo Segalini che nel corso del suo intervento ha sempre fatto riferimento a documenti ufficiali per aiutare a comprendere il cammino di formazione del Forum Cattolico-Musulmano tenutosi a Roma lo scorso anno. Si è partiti dal concilio, passando per il discorso del Papa a Ratisbona, per il caso Magdi-Allan, la preghiera militante a Milano e Bologna, fino ad arrivare alla prolusione del cardinale Jean-Louis Tauran per l’inaugurazione dell’anno accademico 2008-2009 della Pontificia Facoltà Teologia dell’Italia Meridionale.
Partendo dai documenti ufficiali, i quali si ricordano, ad esempio, che non parla di più conversione ma di dialogo e rispetto per le altre religioni e per coloro che le praticano. Illuminante, a questo proposito, l’osservazione del cardinale Tauran: «Il dialogo interreligioso in un certo senso è una grazia, perché mi mette in continuo stato di vigilanza spirituale; mi spinge ad essere coerente e testimone». Il prossimo appuntamento di Punto Incontro è fissato per lunedì 2 marzo dalle ore 18 e 15 alle 20 nella saletta dei Chiustri del Duomo 12. Si parlerà di “Pluralismo e laicità dello Stato: il caso di Francia, Italia e Quebec”. Introdurrà Donata Horak.
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Il testo integrale su Libertà del 24 febbraio 2009

Al via il corso di restauro degli immobili ecclesiastici

Piacenza - Con il via al corso di restauro la diocesi di Piacenza-Bobbio ha dato ufficialmente il là al progetto di laboratorio per il recupero dei beni architettonici ecclesiastici. Nella sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, trasformata in aula didattica, ha preso avvio il primo atto concreto del percorso inaugurato lo scorso 6 febbraio con il convegno sul restauro sostenibile alla Volta del Vescovo. «In questo corso base di 85 ore (suddivise in moduli) si prenderà in esame una vasta carrellata di temi riguardanti i vari aspetti del restauro - osserva don Giuseppe Lusignani, direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della diocesi -, proprio per fornire un momento di approfondimento e di aggiornamento destinato ai professionisti del settore». «Con questo progetto di diocesi laboratorio - osserva don Lusignani - Piacenza si può candidare ad essere un polo importante nel settore del restauro dei beni ecclesiastici».
I vantaggi, per il sacerdote, saranno diversi: «Riuscire a perdere meno tempo possibile nella realizzazione dei progetti, avere tecnici preparati anche sugli aspetti più nuovi, creare una rete di scambi e di informazioni». «Far vedere che si è all’altezza dei beni che si vogliono recuperare - evidenzia - ha poi una ricaduta in termini di interesse e fiducia anche per chi un giorno potrà decidere di sostenere i progetti». Poi l’aspetto pastorale insito «nel proporre qualche cosa di importante nella formazione dell’uomo in un determinato territorio».
La peculiarità del corso rende l’iniziativa una delle poche a livello nazionale: «Si tratta di beni storici legati al patrimonio ecclesiastico i cui progetti devono fare in modo di preservare i valori che il bene stesso trasmette. Una chiesa ben restaurata valorizza l’intera comunità parrocchiale».
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