lunedì 17 dicembre 2012

Due nuovi diaconi per la Chiesa piacentino-bobbiese

Giornata di festa per la Chiesa di Piacenza-Bobbio che ieri in duomo ha visto l'ordinazione di due nuovi diaconi. Festa doppia, perchè il prossimo anno diventeranno preti diocesani.


Marco Pezzani, 24 anni, d'ora in poi sarà don Marco. Figlio unico, viene da Fiorenzuola e presta servizio come seminarista nella parrocchia della Santissima Trinità il cui coro ha ieri animato la liturgia. Entra il seminario dopo l'esame di maturità quando dà retta alla sua vocazione. Enrico Zazzali, 32 anni, d'ora in poi don Enrico, arriva da Caneso, provincia di Parma, comune di Bedonia, diocesi di Piacenza-Bobbio. E' il predestinato a guidare l'azienda agricola di famiglia, nel 2008, invece, decide di dare seguito alla sua vocazione ed entra in seminario.

Ieri erano entrambi sdraiati ai piedi dell'altare secondo il suggestivo rito dell'ordinazione.
Le letture sono quelle della Genesi - "dopo che l'uomo ebbe mangiato il frutto dell'albero il Signore lo chiamò" -, il Vangelo quello dell'Annunciazione dell'angelo Gabriele a Maria.

«Colei che doveva diventare la madre del Signore non è stata contagiata in alcuna maniera dal peccato - osserva il vescovo Ambrosio nell'omelia - Noi vediamo in lei risplendere il progetto della salvezza». «La vergine Maria - prosegue - è Madre della Chiesa, come ha proclamato Paolo VI promulgando la costituzione Lumen Gentium... Al Signore che riversa su Maria la sua grazia corrisponde il sì di Maria. Così si attua il progetto di Dio. La storia della salvezza, nonostante l'inizio drammatico della vicenda umana, continua e arriva a suo compimento nell'umiltà della casa di Nazaret dove germoglia colui che salverà il popolo del Signore». «Questa festa ci assicura - evidenzia il presule -, nonostante tutto, che Dio vuole riportare all'amore e alla vita tutti noi che siamo suoi figli». Poi, rivolto a Marco e ad Enrico: «Tramite il sacramento che state per ricevere venite inseriti nella missione di Cristo e degli apostoli, lo Spirito Santo entra nella profondità del vostro cuore. Con il vostro sì e con la vostra obbedienza diventate immagine viva di Cristo Signore, aderendo a lui totalmente disponibili, con il vostro celibato, per dedicarvi al servizio di Dio e dei fratelli». Ancora: «Sarete di aiuto al vescovo e al suo presbiterio nel ministero della parola, dell'altare e della carità, nel servizio di tutti i fratelli; diventate annunciatori della parola di Dio e non delle nostre parole. Solo quella di Dio arriva a toccare i cuori». Da qui l'accenno all'Anno della fede. «Siamo nell'Anno della fede e la fede nasce dall'ascolto della parola di Dio - ci tiene a sottolineare il vescovo - che illumina la mente e apre i cuori».

Federico Frighi


09/12/2012 Libertà