martedì 19 febbraio 2013

Verso il Conclave/ Il testimone oculare

Ci abbiamo messo un po' per riprenderci dalla notizia. Da oggi per Sacricorridoi, tempo permettendo, inizia il periodo di avvicinamento al conclave. Come primo articolo le reazioni del vescovo Giorgio Corbellini in Vaticano alla notizia dell'abdicazione del Papa. Articolo pubblicato su Libertà.

«Quando il Papa ha cominciato a parlare in latino spiegando che avrebbe lasciato il Soglio Pontificio, i cardinali si sono guardati increduli l'un con l'altro. Nessuno si aspettava un gesto come questo». Il vescovo piacentino Giorgio Corbellini, originario di Travo, a capo dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, è stato testimone oculare delle dimissioni del Papa in diretta, ieri mattina, quando mancava un quarto d'ora al mezzogiorno. Era stato invitato al Concistoro per le canonizzazioni in Vaticano. «Nessuno, a parte lo stretto entourage di Benedetto XVI, immaginava una notizia del genere - ammette Corbellini - anche se, tuttavia, già al mattino, prima della cerimonia, in Vaticano girava voce di un annuncio importante». A sapere di che cosa si trattasse solo il cardinale decano, Angelo Sodano, il segretario di Stato Tarcisio Bertone, il segretario di papa Ratzinger, monsignor Georg Gaenswein che Benedetto XVI ha recentemente nominato arcivescovo, tutti presenti all'annuncio del Papa.


«Di solito i concistori sono pubblici per i membri della Curia romana, mentre quello di stamattina era ad invito - dice Corbellini -; l'abbiamo saputo sabato e subito ci è suonato un poco strano. Ma mai avremmo immaginato». «Un cardinale dopo l'annuncio in latino era stupefatto - racconta -. Alla fine delle cerimonia mi ha confessato: "Pensavo di non sapere più tradurre dal latino"».

«Nessuno era preparato ad una cosa simile - continua - perchè in Vaticano si è abituati a pensare ad un nuovo papa dopo la morte del predecessore. Anche se, devo dire, tutti hanno accolto bene questo gesto, un gesto di grande semplicità e di umiltà, secondo lo stile di papa Ratzinger che è di estrema discrezione».

«Si ritira perchè dice di non avere più la forza fisica di affrontare i problemi enormi della Chiesa universale - è convinto il vescovo piacentino -. Sono motivi di salute, ultimamente faceva fatica a camminare». Un gesto che apre una nuova era: «Certo! Ma teniamo conto che anche Paolo VI lo voleva fare. Lo dissuasero. Ci aveva pensato Giovanni Paolo II ma anch'egli fu convinto a rimanere e disse che sarebbe stato sulla croce fino alla fine, come Gesù Cristo».

In Vaticano Benedetto XVI dopo la nomina del nuovo pontefice soggiornerà in una struttura fatta creare da Leone XIII per il Corpo di Guardia. Sotto Giovanni Paolo II è stata ampliata per ospitare delle monache di clausura con il compito di pregare per il Papa. Le congregazioni cambiavano ogni 5 anni. «Le ultime suore erano andate via alcuni mesi fa - rivela Corbellini - e qui in Vaticano tutti si chiedevano come mai non fosse arrivata nessuna nuova congregazione a prendere il posto. Adesso abbiamo la risposta».

Federico Frighi




12/02/2013 Libertà