mercoledì 8 ottobre 2008

Offerte al clero, la cassetta piange

Piacenza - Anche la cassetta dell’elemosina risente della crisi economica. Ne sono un esempio le offerte destinate ai sacerdoti che calano anno dopo anno. Secondo gli ultimi dati del Servizio diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica nell’ultimo anno le offerte per il clero sono state 918 per un totale di 100.743,14 euro, ovvero 35 centesimi annui pro capite. I dati si riferiscono al 2007 e sono quelli attualmente disponibili. C’è da aspettarsi, visto l’aumento del costo del vita nel 2008, che al prossimo bilancio si scenda sotto il già risicato tetto dei 100mila euro. «Il “Fondo per il sostentamento del clero” - fa sapere l’incaricato diocesano, Romolo Artemi - purtroppo, è quasi ignorato e sconosciuto ai membri del popolo di Dio. Nel 2007 si è arrivati, in diocesi, ad offrire solo il 2,2 per cento del fabbisogno, contro il 2,4 per cento dell’anno precedente; mentre a livello nazionale si è raccolto solo il 2,9 per cento del fabbisogno». Per mantenere i sacerdoti occorre dunque fare ricorso alle altre entrate della diocesi. La cifra richiesta per dare uno stipendio agli oltre 300 preti diocesani è di circa 5 milioni e 200mila euro annui. A meno che il prete in questione non insegni o abbia insegnato e dunque percepisca uno stipendio o una pensione dallo Stato, interviene l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero (retto da monsignor Antonio Bozzuffi) nella misura di circa il 30 per cento del fabbisogno. Tale fondo amministra le rendite degli immobili e dei fondi di proprietà delle parrocchie. Poi la cosiddetta “tassa dell’anima”: ogni parrocchia deve versare lo 0,0723 per cento delle offerte delle messe domenicali moltiplicato per il numero degli abitanti (le anime, appunto) nei confini amministrativi della parrocchia. Sarebbero le vecchie 140 lire di una volta e si versano una volta all’anno. Infine il salvagente dell’8 per mille che porta alla diocesi di Piacenza-Bobbio circa un milione e mezzo di euro.
Federico Frighi

Il testo integrale su Libertà di oggi, 8 ottobre 2008