giovedì 8 gennaio 2009

In 12mila per i presepi al Farnese

Piacenza - Si è chiusa con oltre 12mila visitatori la nona edizione della Mostra presepi d’autore tenutasi a Palazzo Farnese. Un successo senza precedenti che ha visto il suo clou domenica scorsa quando al Farnese sono arrivate quasi mille persone, più di Santo Stefano e del primo dell’anno, altri due giorni di grande affluenza. «Abbiamo dovuto lasciare a casa due pullman da Correggio e dal Mantovano - osserva l’organizzatore Sergio Rossi - che sarebbero voluti venire in questo fine settimana ma purtroppo non abbiamo ottenuto la proroga». La mostra è stata visitata da una media di circa 400 persone al giorno (quasi la metà di quanto totalizzato dai Musei Farnesiani in un mese); a vedere i presepi d’autore sono arrivati da tutto il Nord Italia. Il progetto di marketing dell’Associazione presepisti ha funzionato. «I nostri presepi sono stati esposti in tutte le mostre dell’alta Italia - osserva Rossi -. Con il passaparola la gente è arrivata qui. Durante l’anno poi, siamo andati a tenere conferenze nelle scuole piacentine. Anche queste hanno dato i loro frutti: prima della chiusura delle scuole per le festività natalizie sono venute tantissime scolaresche». Non solo: in questo 2009 si comincerà a fare i presepi in primavera. «Abbiamo avuto oltre 70 prenotazioni per il nostro corso che di solito teniamo in settembre. Così abbiamo dovuto farne un altro nel mese di marzo».
I Presepisti piacentini andranno anche in trasferta in Polonia. A Olkusz, gemellata con Pontenure, esporranno circa 25 natività. La novità dell’ultim’ora è che terranno una sorta di stage di quattro o cinque giorni per insegnare i segreti della costruzione dei presepi ai polacchi. In tempi in cui si discute di lasciare o meno i crocifissi negli edifici pubblici a Piacenza avviene una vera e propria riscoperta della natività. «Penso che sia anche un attaccamento alla tradizione - osserva Rossi -; oggi che i flussi migratori ci portano a contatto con il mondo c’è anche la voglia di custodire le proprie origini, delle proprie radici. Nel presepe si vede anche questo».
fri

Il testo integrale su Libertà del 7 gennaio 2008