giovedì 22 novembre 2012

Il parlamentare macedone: grazie al vescovo per San Fermo

E' il settimo parlamentare piacentino, solo che è macedone e siede nell'assemblea di Skopje, capitale della repubblica di Macedonia. Risto Manchev, ingegnere, 42 anni, sposato, una figlia di cinque anni, è a Piacenza dal 2004 quando è arrivato in Italia in cerca di un lavoro. Dal 2011 parlamentare all'estero della Macedonia, in questi giorni incontrerà le istituzioni piacentine per presentarsi e per intraprendere un discorso di collaborazione. Fondamentale in tempi di crisi.


Manchev a Piacenza ha fondato un'impresa edile di cui è titolare. «La crisi la sentiamo più qui che in Macedonia - ammette -; da noi la crisi c'è da sempre e purtroppo ci siamo abituati. Anche se adesso con il nostro governo stiamo mettendo mano alle riforme necessarie per entrare in Europa. Entro la fine dell'anno abbiamo gli incontri preliminari e il nostro obiettivo è quello di entrare nell'Unione».

Gli onorevoli del parlamento di Macedonia sono 123, 120 residenti sul loro territorio nazionale e tre all'estero, impegnati a tenere i contatti con quel piccolo esercito di concittadini - la Diaspora - che per varie ragioni, soprattutto la ricerca di un lavoro, si è spostato in tutto in mondo. Manchev è il responsabile della Diaspora di tutta Europa e, come parlamentare, percepisce uno stipendio di mille euro (un quattordicesimo di un parlamentare italiano) più le indennità di trasferta.

Membro del Vmro-Dpmne, partito di destra attualmente al governo, è nato a Strumica, in Macedonia, nel 1969, la provincia da cui arrivano i macedoni di Piacenza. Si è laureato in ingegneria edile alla Ss. Cyril e Methodius University. E' membro delle commissioni parlamentari sulle questioni europee, sull'economia, sui trasporti e le comunicazioni; è anche nel Concilio di bilancio del parlamento macedone e fa parte della commissione per le relazioni intercomunitarie, oltre che dei gruppi parlamentari per la cooperazione con il parlamento della repubblica federale di Germania e con il parlamento italiano. Le ultime elezioni legislative in Macedonia si sono svolte a giugno 2011. Si è trattato di consultazioni anticipate, indette in seguito a forti divergenze tra maggioranza e opposizione. E' stato confermato alla guida dell'esecutivo Nikola Gruevski, leader del partito conservatore Vmro-Dpmne (Organizzazione rivoluzionaria interna macedone-Partito democratico per l'unità nazionale).

In Italia ci sono circa 90mila macedoni, tremila nel Piacentino: «I nostri connazionali sono onesti lavoratori e perfettamente integrati nel tessuto sociale. Devo ringraziare i piacentini per la loro accoglienza, le istituzioni, anche quella religiosa. Noi siamo ortodossi ma l'autorità cattolica diocesana ci ha messo a disposizione una chiesa, quella di San Fermo. Per questo la voglio ringraziare anche a nome del mio governo».

Lingua, lavoro, casa, integrazione, sono i passaggi fondamentali che ogni straniero si trova ad affrontare in un nuovo paese. «Il problema maggiore dei macedoni di Piacenza è al loro interno - osserva Manchev -: è necessario che si riuniscano in associazione e individuino dei rappresentanti per dialogare con le istituzioni e per manifestare le varie necessità. Ad esempio ci servirebbe una sala per ritrovarci insieme». Tra le iniziative piacentine si vorrebbe inviare sul territorio un insegnante di lingua macedone per mantenere i contatti con le origini. Poi lo sviluppo dei rapporti tra Piacenza e la Macedonia, in particolare Strumica. Si pensa ad un gemellaggio tra le due città e ad un incontro con Confindustria per illustrare agli industriali piacentini le agevolazioni fiscali in territorio macedone.

Federico Frighi


14/11/2012 Libertà