martedì 4 dicembre 2012

Disabilità, l'importanza di una parola

Chi parla male è perchè pensa male. Lo sostiene Matteo Schianchi, ricercatore di Storia contemporanea e già atleta di nuoto. E' lui ad aprire la seconda giornata della festa del volontariato a Palazzo Gotico e lo fa con una lezione-testimonianza sull'importanza della parola. Schianchi, lodigiano, è senza un braccio ed una gamba da 22 anni a questa parte. Disabile dunque, o portatore di handicap, o portatore di disabilità, o persona disabile, oppure ancora handicappato o perchè non anche invalido o diversamente abile? Schianchi usa riflettere sulle provocazioni. Ma se uno è miope e porta gli occhiali «allora dobbiamo chiamarlo occhialuto? ». Non è così e non deve esserlo neppure per le persone con disabilità. Così - "persone con disabilità" - si devono chiamare «a scuola, sui giornali, in televisione, nei convegni» ricordandoci che disabile «è un aggettivo, non un nome». Schianchi inizia citando quello che poi è il titolo di un suo libro: "La terza nazione del mondo" (edito da Feltrinelli). «Se mettiamo insieme tutte le persone con disabilità del nostro pianeta arriviamo a formare la terza nazione del mondo - osserva -, se concentriamo tutte quelle italiane arriviamo a formare la seconda regione italiana, sempre per numero di abitanti». Ecco dunque come «anche solo da un punto di vista numerico la disabilità appare come una questione grande». «E, anche se con molta fatica, i passi in avanti sono stati importanti: oggi le persone con disabilità stanno diventando sempre più un soggetto socio politico».


Schianchi, intervistato da Brunello Buonocore (Asp città di Piacenza) in un salone di Palazzo Gotico gremito di volontari e di ragazzi delle scuole, ci tiene ad evidenziare come «la difficoltà terminologica sia lo specchio della difficoltà che il mondo della disabilità ci riproduce. Attenzione: con le parole noi costruiamo un mondo». «Forse è meglio fare una riflessione preventiva sul termine "diversamente abile" - osserva -. O vuol dire handicappato o che avrei delle abilità diverse particolari non meglio imprecisate. In italiano abile in assoluto non vuol dire niente. Persona con disabilità vuol dire persona che tra le sue caratteristiche ha la disabilità».

Da qui al concetto di vita indipendente il passo è breve: «E' l'dea che chiunque, anche con una disabilità, possa decidere di vivere in un posto in cui decide lui, dove è con chi vivere. E' un concetto fondamentale e tra l'altro i costi per metterlo in pratica sono minori rispetto a quelli dei grandi istituti residenziali».

Un'azienda straniera ha messo in commercio una bambola handicappata: «Se avete bisogno di esercitare il sorriso, il pietismo, comperatela». Una tv via internet mette in onda incontri di lotta tra nani: «Nell'antica Roma l'imperatore si divertiva a far combattere dei nani. Oggi quello che sarebbe uno spettacolo tristissimo viene strumentalizzato all'insegna del fatto che tutti hanno diritto ad un opportunità. Ma le persone con disabilità non sono alla ricerca di opportunità, vogliono vivere come tutti quanti».

«La disabilità - riconosce Schianchi - è una realtà scomoda perchè non sai come comportarti. Quando non sappiamo che termini usare inconsapevolmente andiamo a pescare le parole che sentiamo nel mondo, per questo l'operazione linguistica che sembra così banale è in realtà importante».

Buonocore ricorda il talidomide degli anni Cinquanta, il farmaco assunto da donne in gravidanza. Anche qui l'operazione linguistica fece la sua parte. «Le foche hanno com'è noto gli arti limitati - ricorda Schianchi-, ecco che questi bambini venivano chiamati focomelici». Chi parla male è perchè pensa male. Lo dice Nanni Moretti, lo cita Matteo Schianchi come riflessione per questa Festa del volontariato.

Una festa che ieri si è aperta con lo spettacolo "Volontariamente", messo in scena dagli alunni della scuola media di Vigolzone. Uno spettacolo inserito nel progetto di conoscenza del volontariato locale, con il sostegno della regione Emilia Romagna e la collaborazione dell'istituto comprensivo di Pontedellolio-istituto comprensivo di Bettola.

Federico Frighi





02/12/2012 Libertà