martedì 13 gennaio 2009

Dall'ora di religione un viaggio a Sarajevo

Piacenza - In gita scolastica a Sarajevo per imparare la convivenza di culture e religioni diverse e per fermarsi a riflettere. Ci andranno i 14 ragazzi della 5ª ET2 (elettronica 2) dell’Isii Marconi di Piacenza. Sono stati loro ad accogliere la proposta formulata alla scuola dall’insegnante di religione Claudio Ferrari, assieme al collega Danilo Molinari. Un modo diverso per concludere il quinquennio in via IV Novembre. Niente Parigi, Roma, Ercolano e Pompei, settimane bianche o settimane verdi.
Il progetto è nato da un viaggio fatto lo scorso anno da Claudio Ferrari (che è anche consigliere comunale) a nome del Comune di Piacenza in Bosnia, a Jajce e Sarajevo. Piacenza, infatti, da qualche anno a questa parte si è fatta sostenitrice della candidatura di Jajce a patrimonio dell’umanità. «Mi ha colpito moltissimo, a Sarajevo (chiamata la Gerusalemme d’Europa) la convivenza possibile tra cristiani e musulmani, la presenza numerosissima di chiese, sinagoghe, moschee - racconta Ferrari -, così ho pensato che fosse utile a dei ragazzi di quinta vedere dal vivo un luogo centrale della storia europea». I ragazzi hanno avuto un grande merito: si sono fidati e, unica quinta dell’Isii Marconi, hanno accettato la proposta. La scuola, con il preside Giampaolo Binelli, ha accolto con favore il progetto lasciando anche una certa libertà di gestione agli organizzatori, tanto che è possibile la partecipazione al viaggio anche di alcuni ex studenti dell’Isii.
Uno degli elementi centrali sarà l’incontro con il generale Jovan Divjak, difensore di Sarajevo durante l’assedio nel conflitto che coinvolse i Balcani dal 1992 al 1996, nonché fondatore dell’associazione “L’educazione costruisce la Bosnia”. L’associazione raccoglie i bambini orfani di Sarajevo e vittime della guerra etnica e protegge senza distinzione di identità tutti i ragazzi che hanno bisogno di aiuto. Determinante sarà l’accompagnamento della Diaspora bosniaca con il rappresentante per l’Italia Medaga Hodzic che è proprio il presidente dell’associazione che a Piacenza e provincia riunisce circa 1.200 cittadini della Bosnia Herzegovina.
fri

Il testo integrale su Libertà dell'11 gennaio 2009

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