venerdì 6 marzo 2009

A Sckokai il premio Stefania Rossi

Piacenza - Un grazie a Stefania Rossi «santa laica nella realtà in cui ha operato», alla famiglia «a cui spesso ho sottratto il tempo», all’Azione Cattolica «motivazione del mio impegno in politica e nel sindacato per essere protagonisti dentro la storia». Sono i tre grazie che Aldo Sckokai, 69 anni, ha voluto lasciare dal palco dell’auditorium di Sant’Ilario. Maestro, direttore didattico, consigliere comunale nella Democrazia Cristiana, oggi sindacalista Cisl, Sckokai ieri sera ha ricevuto il premio della terza edizione del “Riconoscimento pubblico alla memoria di Stefania Rossi”, assegnato dall’Azione cattolica diocesana. Il riconoscimento era inserito nella settimana di studi sociali promossa dall’Ac e dall’Ufficio diocesano di pastorale sociale. Quattro incontri legati al tema della speranza che si sono chiusi con l’intervento del vescovo Giampaolo Crepaldi, presidente del Pontificio consiglio Giustizia e Pace. I duemila euro del premio Stefania Rossi sono stati donati dal vincitore al fondo di carità appena aperto dal vescovo Gianni Ambrosio (ieri in prima fila) per combattere la crisi. «Non ci ho pensato due volte - dice Sckokai - quando ho saputo che il premio era in denaro. Oggi sono il segretario dei pensionati della Cisl; da questo osservatorio vedo le nuove povertà: chi perde il lavoro, chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese perché ha 500 euro di pensione, le famiglie che hanno in casa un non autosufficiente e che non possono permettersi la badante». In un auditorium gremito di laici iscritti o vicini all’Azione Cattolica - presenti, tra gli altri, gli assessori provinciali Patrizia Calza e Gianluigi Ziliani e l’assessore comunale Paolo Dosi, oltre al presidente dell’Ac Pierpaolo Triani e all’assistente generale don Paolo Camminati - Sckokai ha voluto sottolineare il ruolo dell’Azione Cattolica nella società di oggi: «Ha un’idea sballata chi pensa alle persone dell’Azione Cattolica come laici chiusi nelle canoniche e nelle sacrestie. Noi siamo dentro la storia, con i problemi della storia che cerchiamo di affrontare.
fri

Il testo integrale su Libertà del 6 marzo 2009

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