domenica 4 novembre 2007

Nuovo vescovo, per Piacenza ballottaggio De Scalzi-Ambrosio

Nuovo vescovo, per il dopo Monari ballottaggio De Scalzi-Ambrosio
Dopo la scelta del bresciano Sigalini per l’Azione Cattolica
attese a cascata le nomine di Piacenza e Parma

da Libertà, 4 novembre 2007

(fed.fri.) - Dopo le ricorrenze di Ognissanti e dei Morti qualche cosa si muove per il futuro vescovo di Piacenza-Bobbio. Ieri mattina alle 12 in punto (come vuole la tradizione) il bollettino della Santa Sede riportava, tra le notizie del giorno, la nomina di monsignor Domenico Sigalini, bresciano, vescovo di Palestrina, ad assistente generale dell’Azione Cattolica. Il mandato è triennale e, almeno per il momento, il presule rimane anche vescovo della diocesi laziale. Era una nomina, quella del nuovo responsabile dell’Azione Cattolica, che i curiali piacentini attendevano con una certa curiosità. Un po’ perché è dallo scorso giugno che si vociferava di monsignor Antonio Lanfranchi ai vertici di via Conciliazione, un po’ perché, scemata in seguito quest’ultima ipotesi, si era capito che da quella nomina, a cascata, sarebbero arrivate anche quella di Parma e, soprattutto, di Piacenza-Bobbio. Ad oggi sembra di comprendere come, per la scelta del successore di monsignor Luciano Monari, sia in corso un “sacro ballottaggio” tra il vescovo ausiliare di Milano e abate di Sant’Ambrogio, Erminio De Scalzi (67 anni, già presule), e l’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, monsignor Gianni Ambrosio (65 anni). Il primo, già segretario personale del cardinale Carlo Maria Martini, è vescovo da 12 anni e, fino ai primi di ottobre, era il candidato numero uno per Piacenza-Bobbio, diocesi che avrebbe preferito a Parma, quando gli è stato chiesto di scegliere. Poi l’intoppo: il piemontese Ambrosio (diocesi di Vercelli, conterraneo del cardinale Tarcisio Bertone) dice no all’Azione Cattolica nazionale preferendo un’esperienza in diocesi. Si blocca tutto. A Roma mandano Sigalini, Ambrosio torna in corsa per una diocesi di prestigio del nord Italia: Parma o Piacenza-Bobbio (in attesa c’è anche Savona). A Piacenza Ambrosio ritroverebbe l'Università Cattolica, della quale, come detto, è assistente generale, e potrebbe dunque portare avanti in maniera più agile il mandato che, nel 2006, gli era stato prolungato per cinque anni. Altra notizia importante del bollettino della Santa Sede di ieri è la ripresa – dopo una settimana di sospensione - delle udienze di tabella del cardine Giovanni Battista Re (prefetto della Congregazione per i vescovi) con papa Benedetto XVI. Da domani ogni giorno è buono per un annuncio che riguardi Piacenza. Non è neppure escluso che, tra Ambrosio e De Scalzi, in caso di disaccordo, spunti un terzo nome: quello del salesiano don Alberto Lorenzelli, superiore provinciale dell’ispettoria salesiana ligure-toscana, 54 anni, nato in Argentina da genitori italiani, grande amico del cardinale Tarcisio Bertone.

2 commenti:

Gianni ha detto...

ormai pare che in Italia decida sempre su tutti Bertone. Fa sia il primate che il presidente della Cei di fatto

Unknown ha detto...

Confermo la tua tesi. E' evidente che si fida delle persone che conosce e, con un papa come Ratzinger, preferisce non commettere passi falsi, lasciandosi mal consigliare.