sabato 22 dicembre 2007

Il saluto di Ambrosio ai piacentini

Diocesi di Piacenza-Bobbio
Ufficio stampa


Lettera alla Chiesa di Piacenza-Bobbio
del vescovo eletto monsignor Gianni Ambrosio


1. “Il Signore sia con voi”: mi rivolgo alla Chiesa di Dio che è in Piacenza-Bobbio con il saluto liturgico, invocando su tutti “grazia e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo” (1 Cor 1, 3).
Ho accolto nella fede la decisione del Santo Padre Benedetto XVI - cui esprimo i sentimenti di filiale devozione – di confidarmi il governo pastorale della diocesi di Piacenza-Bobbio. Riconosco nella chiamata del successore dell’apostolo Pietro la voce del Signore che mi manda a servire la Chiesa di Sant’Antonino e di san Colombano. Vengo dunque a voi, fratelli e sorelle, nel nome del Signore, desideroso di amare e di servire questa Chiesa dalle antiche e gloriose tradizioni cristiane.
Sono certo che mi accoglierete nella stessa fede. E così, nel nome del Signore, continueremo insieme, nella docilità allo Spirito, la storia di fede, di speranza e di carità che ha fatto ricca di vita cristiana la Chiesa di Piacenza-Bobbio.

2. In questa vigilia della mia ordinazione episcopale mi recherò ancora una volta in Terra Santa. Da tempo programmato, questo pellegrinaggio con i cari amici dell’Università Cattolica assume per me un significato del tutto particolare. “Sulle orme di Cristo” - vestigia Christi sequentes, come è scritto nel famoso Itinerarium dell’anonimo pellegrino di Piacenza, attribuito per molti secoli a sant’Antonino -, risuonerà in me l’urgenza dell’appello con cui Gesù inaugura la sua predicazione: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15).
Invoco la grazia della conversione, della sequela di Cristo, della fedeltà al Vangelo: la mia vita sia interamente al servizio di Gesù Cristo, il Kýrios, che tutti conduce verso il Regno veniente.
Il dono dello Spirito – attraverso i segni dell’imposizione delle mani dei vescovi celebranti e dell’unzione crismale – mi configuri in pienezza a Cristo Pastore e faccia di me, del mio insegnamento e del mio agire un’immagine viva di Cristo, buon Pastore. E così io possa amare, custodire, santificare e governare la Chiesa di Piacenza-Bobbio che mi è stata affidata (cf Lumen Gentium, 20).
Fiducioso nello Spirito che chiama, santifica e manda, affido il mio servizio pastorale all’intercessione di sant’Antonino, di santa Giustina, di san Colombano, amati patroni della nostra Chiesa. Invoco in particolare l’intercessione di un grande vescovo, il beato Giovanni Battista Scalabrini, pastore buono e lungimirante della nostra Chiesa.
Possa anch’io camminare speditamente sulla via della santità ed essere seminatore di speranza viva per i nostri giovani e per tutti quelli che, nella loro povertà e sofferenza, sono i prediletti del Signore. Possa esercitare con entusiasmo l’officium amoris: così sant’Agostino qualificava il ministero del vescovo, chiamato ad essere, sempre secondo sant’Agostino, servus Christi e vox Christi.

3. Alla Chiesa che è in Piacenza-Bobbio chiedo di accogliere con me l’appello di Cristo alla conversione, alla fedeltà al Vangelo e agli impegni del battesimo. Così, come testimoni gioiosi del Signore Gesù, rinnoveremo la grande tradizione spirituale e pastorale della nostra Chiesa aprendola ai nuovi spazi dell’evangelizzazione.
Rivolgo ai carissimi sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai seminaristi, alle comunità parrocchiali, alle aggregazioni laicali, ai movimenti ecclesiali, alle famiglie, ai malati un pressante invito a unirsi alla mia preghiera. Chiedo ai responsabili dei molti santuari mariani sparsi nella vasta diocesi di invitare i pellegrini ad innalzare la loro preghiera alla gloriosa Vergine Maria. Mi recherò presto come pellegrino in questi santuari perché la Madre del Salvatore nostro Gesù Cristo guidi i nostri passi verso Cristo, “vita e luce” degli uomini.

4. Invio un fraterno saluto al caro vescovo monsignor Luciano Monari ringraziandolo per il suo servizio generoso alla Chiesa piacentina-bobbiese: il seme della Parola, da lui profuso con sapienza e con entusiasmo, possa fruttificare in abbondanza. Saluto i vescovi dell’Emilia Romagna con i quali avrò la grazia di fare esperienza di collegialità episcopale. Saluto i cardinali e i vescovi che provengono dal presbiterio di questa Chiesa piacentina-bobbiese. Saluto con affetto l’amministratore diocesano mons. Lino Ferrari e con lui tutto il presbiterio.
Rivolgo infine un saluto rispettoso e cordiale a tutte le autorità civiche e amministrative, ai responsabili delle istituzioni scolastiche e culturali, ai rappresentanti del lavoro e del commercio. Assicuro fin d’ora la volontà di collaborare con tutti per la ricerca del bene comune, per il sostegno delle famiglie e per l’educazione dei giovani, per l’aiuto dei più deboli, per la crescita etica, civile e culturale della nostra terra generosa e operosa.
Nell’ardente attesa di incontrarvi presto, auguro a tutti un Santo Natale e su tutti invoco la benedizione di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.


Cattedrale di Piacenza, 22 dicembre 2007

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