venerdì 18 aprile 2008

Ambrosio e le sette: prima del diavolo occorre l'educazione

Piacenza (fri) «È un problema che non dovrebbe preoccupare solo la Chiesa ma l’opinione pubblica. Se una certa forma che si presenta come religiosa mette in crisi il bilancio famigliare è chiaro che si deve fare qualche cosa». Una decina di vescovi dell’Emilia Romagna era presente l’altro pomeriggio al convegno sulle sette e l’occultismo tenutosi a Bologna che ha avuto come relatore, tra gli altri, monsignor Gianni Ambrosio. “Religioni, filosofie e sette” era il tema dell’incontro bolognese.
«Se si lascia la piazza pubblica vuota, senza valori, è chiaro che ad un certo punto verrà occupata da qualcuno - ha osservato monsignor Ambrosio -. Il nostro impegno è che quella sia invece una piazza con un riferimento serio alla vita, con valori precisi e fondanti. Se c’è una pulsione in qualche modo amorale, allora stiamo pur certi che questo è il terreno di certe forme settarie. In un prato, se non è coltivato bene, arriva la gramigna». E il diavolo, quanto c’entra? «C’entra, è vero, anche il diavolo. Prima però di arrivare a lui ci sono tutta una serie di cose che dovrebbero essere messe in atto. Certamente poi nella storia c’è anche l’intervento di colui che è menzogna, che distrae rispetto al buon cammino».

Il testo integrale su Libertà di oggi, venerdì 18 aprile 2008

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