sabato 31 gennaio 2009

Beni culturali, la Chiesa diventa un laboratorio

Piacenza - La Chiesa piacentina diventa un laboratorio di ricerca nel settore della bioedilizia e della sostenibilità del restauro dei beni immobili culturali. Lo fa presentando tre progetti su altrettanti immobili, aventi come denominatore comune il fatto di essere tutti e tre appartenenti al patrimonio ecclesiastico: una residenza in città (Palazzo Fogliani), una casa colonica vicino ad Agazzano (San Pietro in Tranquiano), un complesso parrocchiale (Pieve Dugliara). Uno studio realizzato in fase interlocutoria anche con l’aiuto della Sovrintendenza che ha incoraggiato la ricerca indicando delle strade guida. Se ne parlerà in modo approfondito venerdì 6 febbraio (dalle ore 9) in un convegno alla Volta del Vescovo. L’evento è stato presentato ieri mattina nella sala degli affreschi della Curia di Piacenza da don Giuseppe Lusignani, direttore dell’Ufficio per i beni culturali ed ecclesiastici della diocesi di Piacenza-Bobbio e dai vari attori del progetto. «L’obiettivo è di conservare, mantenere e rendere vivibili gli immobili sacri - osserva don Lusignani -. Come diocesi di Piacenza-Bobbio ci proponiamo di essere attori anche nel campo dell’approfondimento e della ricerca». Uno sguardo al futuro ma anche uno al presente. «È doveroso per i parroci custodire al meglio i beni immobili ecclesiastici - osserva don Lusignani -, questo può voler dire liberare risorse messe poi a disposizione dell’impegno pastorale. In che modo? Con un intervento di restauro appropriato e in una logica di possibile risparmio».
fri

Il testo integrale su Libertà del 31 gennaio 2009

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