lunedì 21 settembre 2009

Corbellini: in Vaticano nessun datore di lavoro. Si lavora per la Chiesa

A monsignor Giorgio Corbellini con la nomina a vescovo avvenuta lo scorso 12 settembre è stata affidata la presidenza dell'Ufficio del lavoro della Santa Sede. Fino ad oggi è stato vice segretario generale del Governatorato della città del Vaticano, incarico che dovrà continuare a ricoprire ancora per qualche tempo, come ha spiegato a margine dell'Angil dal Dom.
Il Governatorato - ha spiegato Corbellini - è una struttura destinata a far funzionare il piccolissimo stato della Città del Vaticano in quelli che sono gli aspetti pratici: la gestione dei Musei Vaticani, la manutenzione delle strade, degli edifici, degli impianti, il funzionamento delle poste, dei telefoni vaticani e tante altre cose simili. Il Governatorato deve assicurare il funzionamento di questa struttura destinata a sua volta a servire il Papa perchè possa non avere pensieri in queste materie e dedicarsi esclusivamente al suo ministero universale e prima di tutto al suo ministero di vescovo di Roma.
Diverso il compito che aspetta monsignor Corbellini all'Ufficio del Lavoro della Santa Sede: E' un organismo di recente costituzione - ha evidenziato il neo presule -. Lo volle Giovanni Paolo II vent’anni fa con l’intento di realizzare un’uniformità di trattamento giuridico ed economico per tutti i dipendenti delle molte amministrazioni che fanno capo al Vaticano. L’uniformità di trattamento non era sempre garantita così è nato quest’ufficio perché il Papa ha voluto che tutti fossero trattati allo stesso modo, secondo le varie responsabilità. L’altra funzione è la risoluzione dei contenziosi. Inizialmente sono arrivati centinaia di ricorsi al nuovo Ufficio da parte di persone che pensavano che avrebbero automaticamente visti riconosciuti non i loro diritti ma le loro pretese. Molte volte si è riconosciuto che in singoli casi si era sbagliato, ma molte altre si trattava solo di pii desideri dei ricorrenti senza fondamento giuridico.
In Vaticano non esiste un sindacato ma un’associazione di dipendenti laici. Anche perchè non c’è un datore di lavoro, neppure il Papa lo è, visto che è il primo che lavora per la Chiesa.

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