giovedì 22 aprile 2010

Consiglio Presbiterale: unità pastorali scelta per testimoniare il Vangelo

Si riunito questa mattina, giovedì 22 aprile, nella sala degli Affreschi di Palazzo vescovile di Piacenza, il Consiglio diocesano presbiterale. Il vicario generale monsignor Lino Ferrari si è tra l'altro soffermato sulle iniziative in programma nelle prossime settimane: inizia oggi a Piacenza il sessantesimo congresso nazionale della Fuci; il 25 aprile si tiene la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni (appuntamento – ha precisato il Vicario generale - da valorizzare); il 27 aprile si terrà l’inaugurazione della nuova sede, in via Vittorio Veneto, dell’Istituto La Casa di Piacenza: è un’occasione, sono parole di mons. Ferrari, per far conoscere maggiormente questo servizio; ricorre il decimo anniversario della Beatificazione di Madre Rosa Gattorno, fondatrice delle Figlie di Sant’Anna (manifestazioni e celebrazioni il 4-5-6 maggio); il 30 aprile inizierà il Tour de Vie dei giovani; il 9-10-11 giugno si terrà il pellegrinaggio a Roma di un gruppo di sacerdoti per partecipare alla chiusura dell’anno sacerdotale. Il Consiglio presbiterale tornerà a riunirsi il prossimo 20 maggio.

CALENDARIO LITURGICO. Al termine anche una comunicazione di mons. Maggi che ha ricordato al Consiglio che è ormai in fase di conclusione l’iter di stesura del Calendario liturgico della Chiesa di Piacenza –Bobbio; presto verrà trasmesso a Roma per l’approvazione definitiva; restano ancora in discussione le date di alcune ricorrenze di Santi, tra cui quella di San Savino; gli interessati possono far pervenire alla commissione le loro osservazioni. Da parte sua il Vescovo ha sottolineato che S. Gerardo, inserito nel nostro Calendario, poiché patrono di una diocesi importante come quella di Potenza, merita una maggiore considerazione anche da parte dei piacentini.


UNITA’ PASTORALI. Introdotto dal Vescovo, è stata poi la volte dell’intervento di don Cristiano Alrossi, della parrocchia di San Rocco al Porto, diocesi di Lodi. Il sacerdote ha sintetizzato i risultati di una sua ricerca sulle Unità Pastorali della nostra diocesi, ricerca compiuta per la propria tesi discussa all’Università teologica di Milano. Don Alrossi ha messo in collegamento le Unità pastorali con la Missione (rapporto che non deve mai venire meno) e questo è giustificato dal fatto che la loro finalità è essenzialmente l’evangelizzazione. La loro costituzione non è un fatto di “ingegneria ecclesiastica”, ma una scelta della diocesi per testimoniare il Vangelo nella società di oggi. Alla loro base vi è il principio della sussidiarietà con aperture al nuovo quali un maggiore spirito di collaborazione e la corresponsabilità dei laici. Il tutto in una concezione di una diocesi in rete in cui “l’altro” sia visto con occhi diversi. Alla base il concetto del “cantiere aperto”. Su queste riflessioni si è aperta la discussione. E’ stato osservato che le Unità pastorali hanno rivelato una disponibilità al nuovo, ma ora occorre, oltre alla buona volontà, anche una precisa determinazione; le Unità pastorali sono state proposte dal Sinodo vent’anni fa con una scelta profetica, ma oggi siamo in ritardo sulla loro attuazione (occorre rivedere, tra l’altro, gli impegni dei preti e la loro distribuzione sul territorio); ribadito lo stretto rapporto tra Unità pastorali e Missione, è stato sottolineato da più parti che quest’ultima ha finora evidenziato come molte iniziative (esercizi spirituali, missione dei ragazzi, ecc.) siano state possibili – ed abbiano avuto successo - proprio grazie alle nuove circoscrizioni. Tra i vantaggi, sono stati segnalati anche quelli possibili per la gestione del patrimonio, tra cui le molte chiese. Tra i vari aspetti sottolineati dagli intervenuti vi è stata la costante delle relazioni (fatto determinante nell’evangelizzazione), che hanno trovato un forte sostegno proprio nelle Unità pastorali. E’ questo un tema che per molti è da approfondire e da valorizzare anche con proposte concrete.

CAMMINO DELLA MISISONE POPOLARE. E’ stata poi la volta di mons. Giuseppe Busani che, in qualità di vicario episcopale per la pastorale, ha fatto il punto sull’andamento della Missione popolare: le tappe del cammino percorso, i primi orientamenti per il secondo anno, le possibili piste di lavoro. Nella discussione che ne è seguita, è stata sottolineata la disponibilità dei religiosi; nella programmazione del prossimo anno dovrà essere messa in conto anche la Giornata mondiale della gioventù; è il caso di pensare pure ad incontri per categorie come nella missione del Duemila; privilegiare il problema delle relazioni, soprattutto della relazione con il Signore; importante la visita alle famiglie per portare il Vangelo; valutare con attenzione i “modi” per evangelizzare sull’esempio del Vangelo (Gesù che cammina con gli apostoli, che si ferma a mangiare con loro...); valorizzare anche la grande ricchezza delle associazioni di volontariato che operano nell’assistenza (sono circa trecento).

L’INTERVENTO DEL VESCOVO. Nel suo intervento il vescovo mons. Ambrosio ha espresso il suo compiacimento per la numerosa partecipazione alla celebrazione che lunedì scorso in cattedrale per ricordare i cinque anni del Pontificato di Benedetto XVI, occasione con la quale la Chiesa di Piacenza ha espresso anche la sua vicinanza al Pontefice. Mons. Ambrosio ha poi auspicato che la fase diocesana del processo di beatificazione di don Beotti possa concludersi tra breve nonostante siano sorte alcune difficoltà che si spera siano solo procedurali; facendo poi riferimento alla Missione popolare ha chiesto che la nostra comunità possa crescere insieme nella mente, nelle relazioni, nella vita, nella progettualità e nell’operatività. Importante il problema dei “modi” con i quali testimoniare il Vangelo: occorre essere attenti non tanto alle strutture, ma alla partecipazione e decisive sono le relazioni. E il tutto deve essere visto e vissuto nell’ambito della Missione tenendo presente che ogni iniziativa diocesana non deve mai mortificare la progettualità della base.


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