lunedì 6 dicembre 2010

Adozioni a distanza, una strada per lo sviluppo

Ecco una buona azione che può essere fatta per Natale: sostenere a distanza uno dei bambini di padre Luigi Vitella. Adozioni certificate e controllate di un bambino del Burundi che, con i soldi dei benefattori piacentini, può studiare e riscattarsi diventando in futuro un buon cittadino impegnato per la rinascita del proprio martoriato Paese. L'aiuto allo sviluppo passa anche di qui.

«Per Natale aiutateci a farci rinascere un bambino del Burundi! ». L'appello ai piacentini arriva da Giovanna Armellini, volontaria dell'associazione Valeria Tonna (facente capo alla Caritas diocesana), al termine dell'incontro di ieri pomeriggio tra le famiglie piacentine e il missionario saveriano padre Luigi Vitella. L'associazione piacentina si occupa di adottare a distanza i piccoli di Bjumbura (Burundi), bambini orfani dei genitori, ragazzini di strada, ex bambini-soldato. Padre Vitella e la sua missione li accolgono in famiglie africane e, con l'aiuto dei piacentini ma anche di altre persone generose sparse per l'Italia, garantiscono il sostentamento, le cure mediche, gli studi e la formazione. Ne sono stati adottati 2.600 ma ce ne sono ancora tanti altri. «Ogni bambino che aiutiamo a crescere - spiega Armellini - a sua volta sensibilizza la famiglia in cui vive e si prepara ad essere un cittadino che in un domani molto vicino dovrà mandare avanti il suo paese». Domani all'associazione che ha come riferimento la Caritas diocesana (via Giordani 21, 0523/332.922) arriveranno i nominativi di altri 40 bambini dagli zero ai 5 anni da adottare a distanza. «Ma abbiamo bisogno anche per chi ha 13-14 anni, generalmente questi sono i casi più difficili da portare avanti» dice padre Vitella mentre mostra due filmati africani ai quasi cento genitori adottivi che gremiscono la Sala delle Colonne. Si vedono i bambini (tantissimi), ma anche i microprogetti delle associazioni di famiglie africane. «E' il salto di qualità che stiamo tentando di fare - spiega il missionario -, quello dell'autosostentamento. C'è chi alleva capre, chi maialini, chi si dedica al taglio e al cucito o ai lavori agricoli». «Tutte le associazioni (oggi sono 141) vengono controllate con rigore nel rispetto delle regole che ci siamo dati - garantisce padre Vitella -. A chi non è a posto sospendiamo i fondi per un mese». Grazie al movimento di donatori messo insieme da padre Vitella, nella parrocchia di Kamenge l'oratorio accoglie quotidianamente 700 bambini che si ritrovano per il dopo scuola e per il gioco. Ci sono poi quattro centri di proiezione dove nei fine settimana imparano i valori della fede cristiana oltre 800 bambini, la colonia delle vacanze e il micro credito alle vedove.
Adottare un piccolo di Bujumbura vuol dire donare 15 euro al mese. Ogni bambino viene periodicamente controllato dai volontari del missionario saveriano. Non solo. «Vi ringraziano e pregano per voi - assicura padre Vitella - e per le vostre famiglie».
Federico Frighi

Libertà, 28/11/2010

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