sabato 7 giugno 2008

Ambrosio: l'oratorio servizio per il bene comune

Piacenza - «Sembra quand’ero all’oratorio, con tanto sole, tanti anni fa. Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar, ora mi annoio più di allora, neanche un prete per chiacchierar». È il vescovo Gianni Ambrosio, durante la conferenza stampa di ieri nell’aula del consiglio comunale, a citare Azzurroil celeberrimo pezzo di Paolo Conte, cantato da Adriano Celentano. Naturalmente nella strofa che più gli è “amica”, per far comprendere l’universalità dell’oratorio, la sua funzione di aggregatore sociale che «fa parte di quel bene comune, interesse di tutti». «Mettere a disposizione dei giovani un punto di riferimento come l’oratorio - è convinto il vescovo - penso davvero sia un servizio importante per tutta la cittadinanza, soprattutto per il compito educativo che oggi più che mai dobbiamo assolvere». La questione educativa è uno degli obiettivi della Cei per i prossimi anni e sarà il tema del programma pastorale della diocesi di Piacenza-Bobbio per i prossimi dodici mesi nonché della lettera pastorale che lo stesso vescovo sta predisponendo. «Oggi assistiamo in tutto il paese ad una debolezza del sistema educativo - osserva il sindaco Roberto Reggi -. Con questo protocollo che rinnoviamo, dopo tre anni di sperimentazione positiva, riconosciamo negli oratori un luogo educativo primario, un luogo che dà un aiuto all’educazione ed alle famiglie per sostenere la crescita dei nostri ragazzi. Se vogliamo, questa è un’attività pre-politica per la costruzione del cittadino di domani». Un aiuto che non è solo un’erogazione fine a se stessa ma legata alla presentazione di un progetto. «In questo modo possiamo contare su un’attività sinergica tra Comune e parrocchie» sottolinea l’assessore Giovanni Castagnetti. Tecnicamente, il protocollo d’intesa tra Comune di Piacenza e diocesi di Piacenza-Bobbio, prevede l’erogazione di 20mila euro all’anno per i prossimi tre anni ai quei progetti che verranno giudicati idonei da un apposito gruppo tecnico.
F.Fr.

Il testo integrale su Libertà del 7 giugno 2008

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