mercoledì 13 agosto 2008

Il matrimonio concordatario non piace più, le nozze civili prendono il largo

Piacenza - I dati diffusi dal Comune di Piacenza sui primi sette mesi dell’anno parlano chiaro: il sorpasso dei matrimoni civili rispetto a quelli concordatari è sempre più netto. Fino ad oggi, quest’anno sono stati registrati 127 matrimoni civili contro 78 concordatari, almeno nell’area urbana di Piacenza. Cifre che mettono in evidenza una tendenza ormai radicata anche nel territorio locale: il 62 per cento delle nuove coppie sceglie il Comune, il 38 per cento la Chiesa. Solo venticinque anni fa la situazione era pressoché ribaltata: il 76,2 per cento dei piacentini sceglieva la Chiesa e solo il 23,8 si sposava in Comune. «Che vi sia un aumento dei matrimoni civili - spiega don Franco Capelli, parroco della Besurica ma anche responsabile dell’Ufficio diocesano per il matrimonio e la famiglia - è un dato di fatto e la Chiesa lo sa bene. Bisogna tuttavia tener presente alcuni elementi. Prima di tutto che sono in aumento le separazioni ed i divorzi che vengono affrontati solo da un punto di vista civile e non viene chiesto l’annullamento al Tribunale ecclesiastico». Don Capelli è consapevole che per il matrimonio concordatario ci si trovi di fronte ad un momento storico critico «a livello nazionale». «Il vero problema è quello delle separazioni e della crisi delle relazioni - ribadisce -. Tuttavia mi piace osservare - sottolinea - che noi, nella diocesi di Piacenza-Bobbio, abbiamo tante coppie giovani che si stanno preparando al matrimonio in maniera seria ed attenta. Quest’anno abbiamo messo insieme 39 corsi per fidanzati per un totale di circa 400 coppie di futuri sposi». Secondo i dati diffusi dall’ufficio Statistiche del Comune di Piacenza venticinque anni fa l’andamento era diverso. Lo stesso nel 1990, quando in Chiesa si sposava il 74,3 per cento delle coppie mentre in Comune solo il 25,7. Cinque anni dopo, nel 1995, si è cominciato a perdere terreno anche se il vantaggio era sempre alto: 70,9 per cento in Chiesa contro il 29,1 in Comune. Nei sei anni successivi il vero tracollo. Nel 2001 sceglievano le nozze concordatarie 52,5 piacentini su cento, mentre quelle civili erano arrivate a quota 47,6. L’anno successivo il sorpasso: 53,4 per cento di matrimoni civili contro i 46,6 concordatari. Un leggero recupero con un sostanziale pareggio nel 2003: 49,5 per cento concordatario, 50,5 civile. Poi caduta libera fino al 2008: nel 2004, 40 per cento concordatario e 60 civile, nel 2005 40,8 per cento concordatario e 59,2 per cento civile, nel 2006 38,3 religioso e 61,7 civile.
Federico Frighi

Il testo integrale su Libertà di oggi, 13 agosto 2008

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