domenica 26 ottobre 2008

Suor Marina: per l'integrazione mancano gli strumenti di sviluppo

Piacenza - «Guardi non chiamatelo problema quello dell’integrazione degli stranieri. Si finisce per esasperarlo e poi la gente di questo quartiere l’accoglienza l’ha sempre praticata». Suor Marina Milani, scalabriniana, 18 anni fa ha fondato il centro per cittadini immigrati con sede in Santa Maria in Torricella. Non lo dice apertamente ma non ci sta a fare il gioco di coloro che vogliono colpevolizzare gli immigrati. «Io li ho visti - dice - dormire in via Roma e dintorni in appartamenti fatiscenti, stretti stretti, in condizioni igieniche spaventose». «In realtà qui sono mancati gli strumenti per lo sviluppo - osserva - quelli sì. Ma la parrocchia di San Savino è da sempre un punto di riferimento e continuerà ad esserlo». Lo ricorda lo stesso neo parroco, monsignor Giampiero Franceschini, quando nel suo saluto finale osserva - applaudito - come sia stato fatto un ottimo lavoro dal vecchio parroco, don Gianmarco Guarneri e dal curato don Stefano Antonelli. Certo, in questo particolare momento storico, San Savino sembra chiamata a fare sempre di più. Lo dice lo stesso vescovo Gianni Ambrosio nell’omelia: «In questa parrocchia sono molti i forestieri e sono tutti nostri fratelli. La vostra chiesa è invitata a diventare ancora più missionaria, pronta a donare il Vangelo per fare incontrare Gesù, pronta a vivere il Vangelo nell’amore fraterno e quotidiano». Il fondamento lo dà lo stesso Vangelo del giorno, molto chiaro nell’enunciare il comandamento «amerai il prossimo tuo come te stesso».
fri

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