venerdì 6 febbraio 2009

Ambrosio: per Eluana silenzio e preghiera

Piacenza - Per Eluana silenzio e preghiera. È questo, in estrema sintesi, il senso dell’intervento del vescovo Gianni Ambrosio sul caso di Eluana Englaro dalle colonne del settimanale diocesano il Nuovo Giornale in uscita oggi. Il vescovo Ambrosio si rivolge ai fedeli piacentini utilizzando l’organo ufficiale della diocesi con un messaggio che assume ancor più valore essendo scritto in prossimità della Giornata del malato che si celebrerà domenica. Ambrosio invita i piacentini a fermarsi a riflettere in silenzio e a pregare. Fa riferimento alla Madonna, al santo rosario e, citando il lungo discorso del segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, sul caso Englaro, osserva come «la vera pietà è quella testimoniata dalle suore che hanno accudito Eluana». In gioco, quindi, è «la capacità della nostra società di rendere possibile l’accompagnamento di chi è nella sofferenza e in difficoltà fino ad arrivare al termine naturale della propria esistenza. Senza accanimento né abbandono terapeutico, in un’alleanza non solo tra medico e paziente, ma di tutta la società».
fri

Il testo su Libertà del 6 febbraio 2009

2 commenti:

Anonimo ha detto...

preghiera sicuramente.. ma non e' meglio anche parlare ad alta voce per far sentire il proprio sdegno su questa tragica vicenda che introduce di fatto l'eutanasia in Italia?

Anonimo ha detto...

Mi chiedo se l'uomo sia definito dalla sua integrità cerebrale, o se sia sufficiente un cuore che batte o un polmone che respira...anche più di un teologo si è posto la questione, la morte cerebrale viene ad interrompere l'essenza e l'unicità dell'uomo? a che punto inizia l'accanimento terapeutico, visti i sicuri avanzamenti della medicina in questo senso dai tempi di Pio XII? E' "naturale" praticare un foro nell'addome di una persona il cui cervello è definitivamente "spento" per potervi inserire un tubo attraverso il quale somministrare alimenti? E cosa differenzia ciò dal somministrare ossigeno attraverso un altro tubo o, attraverso altri tubi, farmaci che mantengano artificialmente la funzione del cuore o dei polmoni? Credo che siano argomenti sui quali confrontarsi con umiltà, conoscendone in modo preciso anche gli aspetti scientifici ed interrogandosi su di essi