lunedì 18 ottobre 2010

Ambulatorio Caritas, medici volontari cercansi

Non solo dentisti (di quelli c'è bisogno prima di tutto) ma anche medici specializzati in ecografie o magari psicologi che curino la nostalgia di chi a Piacenza è arrivato da un paese lontano. Sono le necessità sempre più impellenti dell'ambulatorio Caritas di via La Primogenita. Di seguito uno dei miei articoli scritti per Libertà.


(fri) Non solo dentisti, anche medici con specializzazioni varie, ad esempio psicologi, e persone che si occupino dell'accoglienza. Per continuare a funzionare l'ambulatorio Santa Caterina ha bisogno di nuovi volontari. Nell'appartamento al pian terreno di via La Primogenita 8, la Caritas diocesana ha allestito uno studio dentistico, uno medico, una sala di attesa, una reception, con due bagni di servizio. Allo stato attuale il personale è formato da tre dentisti e da tre medici, tutti volontari. Assieme a loro un'assistente alla poltrona (l'unica retribuita) e volontari Caritas come accoglienza. Il tutto riesce a funzionare con 16mila euro l'anno sborsati dalla Caritas diocesana e utilizzati soprattutto per i materiali di consumo. «Se è necessario trovare con urgenza un nuovo dentista volontario - osserva il responsabile dell'ambulatorio, Franco Milani -, se se ne presentano altri non li rimandiamo a casa. Una volta avevamo 7 o 8 odontoiatri e potevamo affrontare il servizio con maggiore turnazione. Tempo fa avevamo anche uno psicologo: una presenza che ci aveva permesso di fornire un punto di riferimento per gli stranieri costretti ad abbandonare la loro terra e a vivere in un paese lontano». «Se avessimo altri specialisti, potremmo attivare nuovi servizi - continua -. Ad esempio abbiamo un ecografo portatile ma nessuno che possa fare le ecografie. Poi servono medici donna: la loro presenza è fondamentale per prendere in cura il pubblico femminile che tradizionalmente rifiuta di essere visitato da medici uomini».
«L'ambulatorio si inserisce in un insieme di servizi che la Caritas mette a disposizione delle persone in difficoltà - osserva Francesco Argirò -. La ricaduta sul territorio è importante perchè va a servire una fascia di intervento scoperta. L'accesso alle cure è garantito a tutti, ma in realtà solo in teoria». Una struttura ambulatoriale come quella della Torricella per Piacenza rappresenta un'eccellenza nel settore dei servizi alla persona. «Quello sanitario è uno sei servizi che meno vengono associati alle Caritas - evidenzia Massimo Magnaschi -. In realtà ogni Caritas delle grandi città ha un ambulatorio. Un fatto che impone una riflessione sull'attenzione che la Chiesa mette sul versante sociale e sanitario».


12/10/2010 Libertà

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