martedì 9 ottobre 2012

Il Genio femminile illumina la società

Come il genio costretto nella lampada, una volta liberato, riempie il liberatore di doni, così il genio femminile, costretto nell'oscurità, una volta emerso, offre alla società un contributo fondamentale. Uno su tutti: portare la società di oggi fuori dalla crisi economica. Perchè il genio femminile è capace, è onesto, non si indebita ed è naturalmente coscienzioso. La sintesi è giornalistica ma tra il primo e l'ultimo intervento del convegno dell'Unione giuristi cattolici "Nel grembo di tua madre", tra l'apertura del presidente nazionale Francesco D'Agostino e la chiusura dell'economista Ettore Gotti Tedeschi c'è un sottile filo rosso che unisce.


«Il genio femminile fa venire in mente la definizione di genio nella favolistica orientale: costretto in una lampada, in cambio della libertà, ti ripaga con grandi doni. Come l'identità femminile, racchiusa e limitata da anni, nella storia». D'Agostino, ordinario di Filosofia del diritto all'università di Tor Vergata e presidente emerito del Comitato nazionale di bioetica ha il compito di moderare il convegno e di tracciare la strada. Lo fa, nel Salone degli arazzi del Collegio Alberoni, dopo l'introduzione del presidente dei Giuristi Cattolici di Piacenza, l'avvocato Livio Podrecca, e i saluti del sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, e del presidente della Provincia, Massimo Trespidi.

D'Agostino cita il teologo von Balthasar quando scrisse, nel Novecento, che la questione femminile «è una piaga tuttora aperta che probabilmente ancora oggi non sappiamo come risanare». «Tutto ciò che è attribuito al genio femminile tuttavia - osserva D'Agostino - non può ripagare quanto ha subito la donna».

«Nella Bibbia stessa le donne sono personaggi non proprio positive - continua -. Nel Nuovo Testamento però, appare la figura di Maria e qui davvero accade qualche cosa straordinario. L' annunciazione è fatta ad una donna, poi a Giuseppe ma in sogno. È una donna che, a nome del genere umano, dichiara la propria disponibilità alla salvezza».

Balthasar afferma che nella tradizione cristiana esistono due principi: «Quello "petrino", del pastore, che si pone al servizio del gregge. Il principio maschile è qualificabile nella logica del servizio». «Il principio "mariano" - continua - che si condensa nel sì. La Madonna non è da pensare come colei che serve ma come colei che ama. I due principi devono restare paralleli. Se io non ho un orientamento, l'auto (un servizio) non potrei mai utilizzarla». «Il dramma della nostra storia - evidenzia -, inspiegabile se non introduciamo la categoria del peccato originale, è che il principio dell'amore, affidato al genio femminile, è stato umiliato e soffocato in mille modi diversi. Abbiamo, nei suoi confronti, un immenso debito».

Ettore Gotti Tedeschi, economista, ex presidente dello Ior, non si stanca di citare la sua tesi: «Ogni scelta morale produce effetti economici; ogni scelta economica produce scelte morali. E in economia guai a chi parla di morale! ». Lo dice quasi sbottando e non si capisce se pensi o meno alla propria esperienza personale. «La crisi attuale è frutto di scelte economiche sbagliate» è sicuro. Ma che c'entra la donna con la crisi?

«Il professor D'Agostino mi ha fatto riflettere su quale sia l'impatto economico della non leadership femminile negli ultimi anni. Forse la donna avrebbe creato e non distrutto il risparmio, non si sarebbe indebitata e non avrebbe sprecato le risorse. E' innegabile come la donna abbia una visione più morale della vita».

«La causa della crisi in Occidente è la denatalità - ribadisce il suo concetto principe -; come facciamo a crescere il Pil se non nascono figli? Crescono solo i consumi individuali e questi provocano un dissesto dell'economia. E i figli, se ci sono, non sono il frutto dell'impegno della famiglia». Un esempio del genio femminile? Madre Cabrini: «Quando fonda gli ospedali senza avere soldi riesce a creare un interesse per un progetto, valorizzando i denari di chi è ricco, andando a santificare il frutto del suo lavoro».

Federico Frighi

07/10/2012 Libertà

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