venerdì 21 settembre 2007

Monari sui numeri

Il commento all'indagine Piacenza 2002
.IL VESCOVO LUCIANO MONARI.
«I numeri non bastano
per capire l’uomo»

da Libertà, martedì 5 febbraio 2002

Come sia difficile, con semplici numeri
e percentuali, affrontare la
profondità dell’uomo, il suo mistero,
il suo cuore e la sua mente, lo ha
messo a nudo il vescovo Luciano Monari.
«La situazione piacentina per molti
aspetti è positiva e ricca di speranze,ma
in questa inchiesta mi ci sento stretto»
ha esordito il presule.
Per una serie di motivi: «Come cristiano
non considero l’etica alla medesima
stregua della religione.
La religione è
il rapporto con Dio, è
il modo di vedere il
mondo insieme con
gli altri. La scelta della
metodologia in questa
ricerca non risponde
al problema
della religiosità dei
piacentini».
Monsignor Monari
prosegue: «Da alcune
domande poi, mi sarebbe
piaciuta un’impostazione
diversa.
Imparo che la maggior
parte dei piacentini
è a favore dei rapporti
prematrimoniali
e non era difficile
immaginarlo».
«Ma a me sarebbe
piaciuto sapere che
cosa pensano i piacentini
dei rapporti extra
matrimoniali, perché questo mi pone
dal punto di vista morale un problema
grande». La sincerità del presule strappa
un applauso a scena aperta. Monari
avanza di fioretto: «Mi piacerebbe sapere
se viene considerato rilevante il legame
con il coniuge o se la libertà di coscienza
che ciascuno può affermare per
se stesso scioglie da impegni di questo
genere». Così per il divorzio. «E’ interessante
sapere che la maggioranza è a
favore. Ma che cosa vuol dire? A favore
della legge o del fatto che il divorzio dal
punto di vista sociale ed umano è realtà
non rilevante. Mi interessa conoscere
se si considera il legame che nasce dal
matrimonio come qualche cosa di utile
dal punto di vista sociale, per cui se la
sua dissoluzione è inevitabile, non si
può impedire, viene però considerata
come un male, o invece se l’ottica è quella
di un indirizzo di libertà
». Lo stesso vale
per i contraccettivi:
«Penso sia pacifico
che la maggior parte
degli occidentali sia
contro la loro proibizione.
Ma quale è l’atteggiamento
nei confronti
della procreazione?
Viene considerato
importante mettere
al mondo un figlio
all’interno di un
progetto matrimoniale,
o no?» Nei confronti
della Chiesa i
piacentini provano fiducia,
disinteresse
nei confronti dell’etica
cristiana. «Questo
come vescovo mi chiede
di rifletterci sopra.
Il realtà sono degli anni
che nella nostra società
l’aspetto religioso
tende ad essere lasciato solo ad un
ambito individuale di coscienza». Citando
don Giuseppe Dossetti, il vescovo
Monari ammette una preoccupazione
di fondo: «Mi viene il timore che la società
verso cui stiamo andando tenda ad
isolare le persone ed a considerarle ciascuna
per conto suo senza una percezione
dei doveri e dei vincoli sociali».
Federico Frighi

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