domenica 13 aprile 2008

Pastoral counseling, come cambia il confessionale

Piacenza- Con i facilitatori laici arriva anche il Pastoral Counseling, un percorso di formazione che può diventare fondamentale per sacerdoti al fine di impostare i propri colloqui, da quelli in parrocchia a quelli nel segreto del confessionale. Attualmente, nella diocesi di Piacenza-Bobbio, don Federico Tagliaferri, parroco in solido al Preziosissimo Sangue, è l’unico sacerdote iscritto al secondo anno del corso triennale di Counseling al Centro di formazione all’intervento educativo psicosociale Jet di Genova. Ieri don Tagliaferri era tra il pubblico del convegno de La Ricerca alla Cattolica. Perché un prete? «La maggior parte del mio tempo lo passo a colloquio con le persone - osserva il giovane parroco -. Mi sono convinto che per il tipo di richieste che ogni giorno arrivano sia necessaria una maggiore competenza». «Trovo che ci sia la necessità di intervenire come sacerdoti - continua -. Aumentano i problemi e diminuiscono le possibilità di dialogo e di ascolto. Le parrocchie sono sempre state il luogo dove sono arrivati i problemi della gente e continuano ad arrivare. C’è però il rischio, per le nostre comunità, che oggi, essendo i preti diminuiti di numero, la loro mancanza possa divenire un disagio. Non è più così scontato che anche dentro la parrocchia si trovi un sacerdote che ha il tempo di ascoltarti e che l’ascolto sia capace di discernere i nuovi problemi della gente». Niente a che vedere con l’assistenza spirituale.

da Libertà di sabato 13 aprile 2008

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