giovedì 9 ottobre 2008

OFFERTE AL CLERO/Monsignor Ferrari: un esempio di corresponsabilità

Piacenza - Il calo delle offerte per i sacerdoti preoccupa i vertici della Chiesa cattolica piacentina. «Non tanto per la somma totale raccolta - ci tiene ad evidenziare il vicario generale monsignor Lino Ferrari - quanto per il numero delle offerte. Se nel 2006 erano poche, nel 2007 si sono ridotte ulteriormente superando di poco le 900 all’anno». «Coinvolgere i fedeli nel sostegno ai propri sacerdoti sarebbe un segno bello di corresponsabilità - osserva monsignor Ferrari -. Invece di troviamo di fronte ad una situazione perchè evidentemente manca questa consapevolezza». È vero che la situazione economica generale incide sui portafogli dei fedeli e i soldi sono meno per tutti. «Ma qui c’è anche dell’altro - continua il vicario generale -. Il numero esiguo delle offerte è significativo». Più che alla raccolta, insomma, si guarda al segno di condivisione e di apprezzamento verso i propri sacerdoti. Più cala il numero delle donazioni, più si potrebbe pensare ad un’insoddisfazione o ad un disinteresse. Per questo la diocesi punta alla massima trasparenza. «È anche un desiderio del vescovo Ambrosio - evidenzia il vicario generale - che più volte ha sottolineato l’importanza di questo impegno». Ma quanto guadagnano i sacerdoti?
Le mensilità sono inderogabilmente dodici e gli scatti di anzianità quasi un miraggio. Dopo trent’anni di anzianità la busta paga è quella di una commessa part time: 1.205,65 euro al mese lordi (circa 800 netti). Lo stipendio è uguale per tutti, dal vicario generale al parroco di campagna. Solo il vescovo percepisce uno stipendio più alto. Di poco, però. Un presule al limite della pensione (75 anni) riceve una diaria mensile pari a 1.308,57 euro lordi, sempre per 12 mensilità.
fri

Il testo integrale su Libertà dell'8 ottobre 2008

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