lunedì 17 ottobre 2011

Africa Mission/2 La guida Michelin ti cambia la vita

Gli incontri con persone straordinarie si hanno nell'ordinarietà di tutti i giorni. Lo dimostrano Ninì e la guida Michelin.

Può capitare che sfogliando la celeberrima guida Michelin sui ristoranti si possa rimanere folgorati come San Paolo sulla strada per Damasco. E' il caso di Antonio Della Misericordia, detto Ninì, ieri a Montale per l'inaugurazione del giardino dedicato a don Vittorio Pastori. «Abitavo a Milano e una sera decisi di portare la mia fidanzata a Varese per una cena galante - ricorda -. Sfogliai la guida Michelin e scelsi di andare al ristorante Da Vittorio, dove lo chef faceva una specialità che a quell'epoca andava di moda: il filetto flambe'». Lo chef era proprio quel Vittorio Pastori che in seguito mollò tutto e da stella Michelin divenne stella di carità per gli ultimi. Luigi Lotto era l'auto cuoco di Vittorio Pastori: «Anche durante l'attività di ristoratore manifestava questa sua sua vocazione per gli altri. Grazie anche alla mamma, la signora Carmela. Se noi oggi ricordiamo don Vittorione, tanto merito va a mamma Carmela che è riuscita ad educare il suo Vittorio». «Io sono sempre stato vicino ad Africa Mission - continua - e dal 2004 con il Lions club Gavirate abbiamo scelto l'opera di don Vittorio come service. Siamo riusciti a ristrutturare una decina di pozzi». «Sono stato con Vittorione in Kenya e in Uganda - dice Angelo Monti, ex sindaco di Varese - era una persona carica di carità e di amore. Non bisogna parlare, mi diceva, bisogna portare». Monti ha però un rammarico: «Che la grandiosità di don Vittorio non sia ricordata a Varese, il luogo in cui Vittorio ha posto il primo seme. Abbiamo una scuola dedicata al vescovo Enrico Manfredini, ma niente in memoria di don Vittorio. Speriamo che l'esempio di Piacenza serva di stimolo».
Dalle Alpi alle piramidi. Da Benevento a Montale sono arrivati Beppe Ciambriello assieme agli amici Clemente e Gaetano, rappresentanti della sede distaccata di Africa Mission, appunto di Benevento. «Ho conosciuto don Vittorio nel 1983 - racconta Ciambriello -: mi ha cambiato la vita. Mi ha cambiato il modo di pensare e di pormi nella vita degli altri. E' tramite don Vittorio che ho capito che la vita è un dono. Sono qui oggi perchè era giusto esserci. Chi ha ricevuto da Dio, attraverso la parola di don Vittorio, la svolta decisiva della sua vita, è giusto che lo venga a dire qui».
fed. fri.


16/10/2011 Libertà

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