lunedì 8 ottobre 2012

Visita pastorale, meno cerimonie più relazioni

Meno cerimonie, più dialogo con la gente. E' quanto chiede la base del clero di Piacenza-Bobbio al vescovo Gianni Ambrosio per la prossima visita pastorale, prevista nel 2013.


Si è riunito ieri nella Sala degli Affreschi di palazzo vescovile il Consiglio presbiterale diocesano che ha avuto, all'ordine del giorno, come argomento principale, la visita pastorale del vescovo alla diocesi (proposte e suggerimenti), evento ecclesiale attualmente nella fase di preparazione. In tempi recenti ha tenuto una visita pastorale il vescovo Antonio Mazza e due il vescovo Luciano Monari. E' stato anche sottolineato che la visita pastorale del vescovo alla propria diocesi nel passato aveva un aspetto soprattutto di controllo, mentre nei nostri tempi questo momento di vita diocesana ha assunto sempre più un ruolo pastorale. Da parte sua il cancelliere vescovile don Mario Poggi ha ricordato che la visita pastorale è l'anima di tutto il governo episcopale e in questo atto l'aspetto del controllo non deve essere sottovalutato. I presbiteri delle singole zone hanno riportato i consigli espressi dalla base del presbiterio diocesano. In estrema sintesi: la visita dovrà avere uno sguardo particolare all'incontro del vescovo con i sacerdoti, dovrà essere un momento di speranza e di incoraggiamento, il vescovo dovrà ascoltare e incontrare la gente, auspicabile sarebbe che il capo della diocesi si fermasse nelle singole parrocchie. Il vescovo dovrebbe privilegiare le Unità pastorali, valorizzare i laici e stimolarli ad assumere specifiche responsabilità, incontrare anche gli amministratori civici, far precedere il tutto da momenti formativi, invitare le singole comunità ad avere una particolare cura del proprio sacerdote interessandosi anche del suo stato di salute e tenendo conto che è persona che vive sola. E' stata raccomandata la visita agli ammalati, è stato consigliato di incontrare le realtà del lavoro e sociali in genere. Non esaurire la visita in cerimonie; coinvolgere la società su temi concreti. Le indicazioni al vescovo sono state tante, precise e circostanziate, vicariato per vicariato.

Il presule, nelle comunicazioni iniziali, ha sottolineato come i tempi attuali chiedano sempre di più momenti di vita spirituale. A questo proposito il capo della diocesi ha richiamato, per la città, il ruolo di centri di spiritualità come quello di San Raimondo. Il vescovo ha poi toccato la questione della fraternità sacerdotale di don Pietro Cantoni. «Quando si sono proposti alla nostra diocesi - ha detto in estrema sintesi - abbiamo intrapreso con loro un dialogo. Una volta sentito il parere del consiglio episcopale abbiamo ritenuto di interromperlo».

Un lungo e affettuoso applauso quando il vescovo ha infine annunciato la nomina di monsignor Luigi Chiesa a parroco della Santissima Trinità.
fed. fri.





05/10/2012 Libertà

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