domenica 31 luglio 2011

Il burattino che non vuol morire

Una storia di migranti che fa di tutto per non finire male. E siamo quasi sicuri che non finirà così. Grazie alla parrocchia di Nostra Signora di Lourdes ma soprattutto grazie a Lucrezia. Che trova la forza per andare avanti nonostante tutto. Tifiamo per lei.

L'amico uccellino non canta più, il bruchino Bru non torna più nella sua casetta, così come Giuseppino non riesce più a riavere le sue angurie. Quei semplici ma sapienti personaggi che incantavano i bambini delle scuole materne, oggi sono fermi immobili. Hanno perso la loro anima che li ha portati in giro per il mondo, dal Brasile all'Argentina all'Italia, in più di 4.500 spettacoli. Pedro, il burattinaio argentino, da domenica scorsa riposa nel cimitero di Piacenza. Rimangono la moglie Lucrezia e il figlioletto che frequenta le elementari. La scomparsa per una malattia incurabile è stato solo l'ultimo scossone che ha dovuto subire questa famiglia di migranti, formatasi a San Paolo del Brasile, arrivata in Italia alla ricerca delle proprie origini e di un futuro migliore. Rimane Lucrezia, 39 anni, con il figlioletto di 7. Un bimbo adorabile ma con grossi problemi di comunicazione. E' autistico.
Lucrezia (brasiliana) e Pedro (argentino con origini siciliane) si incontrano a San Paolo del Brasile. Lei commessa; lui maestro burattinaio. Scocca la scintilla e nel 2001 si sposano e si trasferiscono a Mar del Plata (Argentina). Nasce la compagnia di teatro di animazione e figura "Incanti del mare" (www. incantidelmare. it). Pedro è il maestro, Lucrezia l'aiutante. Vengono invitati dal Festival internazionale dei burattini di Cervia. Partono per l'Italia. Gli dicono che a Piacenza c'è un'associazione di argentini e arrivano all'ombra del Gotico, dove trovano casa aiutati dalla parrocchia di Nostra Signora di Lourdes. Scendono in Brasile poi, nel 2006, tornano a Piacenza. Stavolta sono in tre. Sempre grazie alla parrocchia di Nostra Signora di Lourdes si sistemano in una casa popolare del quartiere. Tutto bene fino a che non si scopre il problema del bambino. Pedro fa qualche lavoretto e porta avanti la compagnia; Lucrezia fa la mamma, la badante della madre del parroco e aiuta il marito. Si va avanti fino a che arriva l'ultima tegola: la morte di Pedro, a 63 anni, per un male che non lascia scampo. Domenica scorsa i funerali celebrati da don Serafino Coppellotti e da monsignor Lino Ferrari.
Lucrezia non si dà per vinta: «Rimarrò qui in Italia, per amore di mio marito e del bambino. Troverò un lavoro, magari con gli anziani, ma anche come tata o come colf. Poi si vedrà». Chissà, forse un giorno anche Giuseppino, il bruchino Bru e i personaggi realizzati in materiale riciclato torneranno a vivere: «Io ci spero. Ho imparato l'arte di Pedro e non voglio che muoia. In Argentina abbiamo lavorato nelle scuole speciali con i bimbi disabili. I burattini rendono più facile la loro vita».
Federico Frighi


30/07/2011 Libertà

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