domenica 31 luglio 2011

Il Maruffi nel mercato privato

Che la Chiesa perda i pezzi non è cosa nuova. Lo ha fatto abbandonando la radio diocesana al suo destino e in altre occasioni successive. Viene da dire che stia accadendo anche con la casa di riposo Maruffi, che alla diocesi di Piacenza-Bobbio è legata a doppio filo.

La casa di riposo Maruffi esce dal sistema pubblico e si mette sul mercato privato. Dal primo gennaio 2013 per i nuovi ingressi non esisteranno più tariffe agevolate in convenzione con Asl e Comune ma le rette saranno a tariffa piena, come deciderà il mercato. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione della Fondazione Pia Casa di Riposo Maruffi che gestisce la struttura di via Roma e la sua succursale di via Lanza (recentemente ristrutturata grazie al contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano).
Alla fine di giugno si sono concluse le trattative per la firma dei nuovi contratti fra Asl e e 21 soggetti gestori del territorio, comprese le strutture per l'accoglienza degli anziani. Al Maruffi, fino ad ora, vi erano in tutto 68 posti letto tutti accreditati contrattualizzati, ovvero rientranti nelle agevolazioni sanitarie garantite dalla regione Emilia Romagna, tramite il Fondo per la non autosufficienza, gestito da Comuni e Asl. In buona sostanza gli ospiti pagano una media di 48 euro, il 50 per cento circa del costo della retta; il resto - la parte sanitaria - viene sostenuta dal Fondo, in particolare tramite l'Asl. D'ora in poi al Maruffi il sistema di ammissioni cambierà: per un posto accreditato contrattualizzato, un altro sarà a tariffa non agevolata, attualmente circa 67 euro ad utente. Entro il 31 dicembre del 2012, tutti i 68 posti del Maruffi saranno a tariffa non agevolata. Il nuovo corso, va precisato, vale solo per le nuove entrate. Gli attuali ospiti - viene evidenziato - possono stare tranquilli.
«E' una scelta obbligata - spiega il presidente della Fondazione, il professor Piero Venturati - non possiamo permetterci di avere sempre bilanci in rosso e dunque di depauperare il patrimonio della Fondazione con la vendita dei fondi rustici». «Ci siamo trovati con Asl e Comune di Piacenza - continua il presidente - ai quali abbiamo comunicato la nostra scelta. Nessuna polemica con il sistema o altro, solo motivazioni esclusivamente economiche». «Siamo una Fondazione - continua Venturati - e non abbiamo scopo di lucro. Entreremo sul mercato privato e le tariffe ci dovranno consentire di raggiungere il pareggio di bilancio».
La quota di 68 posti (34 oggi più altrettanti fino al 31 dicembre 2012) sarà coperta da altre strutture che ne faranno richiesta: come ad esempio il Vittorio Emanuele, ma potrebbero entrare nella partita anche altri enti come la Madonna della Bomba e il Pio Ritiro Cerati (quest'ultimo in fase di ristrutturazione). La casa di riposo Maruffi nasce come lascito del conte Carlo Luigi Villa Maruffi, benefattore che nel 1851, un anno prima della morte, fondò l'istituto di ricovero per gli artigiani poveri. Il Maruffi è da sempre in stretto collegamento con la diocesi di Piacenza, poi Piacenza-Bobbio. Un rappresentante del vescovo è di diritto nel cda, così come il parroco della basilica di San Savino. Attualmente i due rappresentanti del clero diocesano sono, rispettivamente, don Giampiero Esopi (vice presidente della Fondazione del Maruffi e anche presidente dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero) e monsignor Giampiero Franceschini. L'entrata sul mercato privato comporterà certamente un aumento delle rette per i futuri ospiti. «Da statuto non c'è nessun elemento ostativo ed entrare sul mercato è l'unica scelta che si poteva fare - ribadisce Venturati -. L'unica condizione è il mantenimento di una quota posti per i parrocchiani di San Savino che verrà garantita».
Federico Frighi


16/07/2011 Libertà

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