domenica 31 luglio 2011

Tonini, 97 anni e non sentirli

Il 21 luglio il cardinale Ersilio Tonini ha compiuto 97 anni. L'abbiamo intervistato il giorno prima in questo articolo di Libertà.

Non me ne accorgo neanche di avere 97 anni. Io sto benissimo, sono sereno, sono tranquillo, quando ci si vuol bene la vita è più bella». Parola di Ersilio Tonini, cardinale di Santa Romana Chiesa, unico porporato piacentino vivente. Oggi il cardinale Tonini compie 97 anni. Li festeggia a Ravenna, presso l'Opera Santa Teresa, dove vive dal novembre del 1975, celebrando la messa nella chiesa principale con i preti anziani, ospiti della struttura.
Ce lo passa al telefono suor Virginia, la nuova "custode" del cardinale, che da poco si è trasferito al piano superiore, il reparto sacerdoti, dotato di guardia medica 24 ore su 24. Ha appena preso il the delle cinque del pomeriggio ed ha tanta voglia di parlare con la sua Piacenza. «Non me ne accorgo neppure di avere 97 anni - dice convinto - qui sto bene, sono circondato da tanto amore e da tanto affetto». Parla dell'Opera Santa Teresa dove risiede con i preti anziani e dove sono ospitati anche bambini disabili: «C'è una grande carità in giro, qui a Ravenna la gente ha proprio il gusto del voler bene, dell'aiutare, dell'incoraggiare». Risponde pronto anche ad una domanda consumistico-profana: «Che regalo vorrei ricevere per i 97 anni? Vorrei che venisse da me qualcuno che mi dicesse che nella sua famiglia sono tornati pace e serenità, invece spesso purtroppo la famiglia, la casa, è il luogo in cui mettiamo il muso, è il posto delle divisioni». «A Piacenza no - ricorda -, la gente piacentina ha la caratteristica di fare della casa il luogo più bello».
Da "grande vecchio" si permette un consiglio ai giovani di oggi: «Ragazzi, rendetevi conto che la vita è un grande dono, bisogna però viverla, senza lasciarsi prendere dalle paure, dagli smarrimenti, dalle incertezze». Anche se le paure oggi sono tante, come la perdita del lavoro, o la precarietà: «E' vero, è vero, però guardate che oggi la società va molto meglio di un tempo. Bisognerebbe aver vissuto la vita come l'abbiamo vissuta quando io ero a Piacenza negli anni Cinquanta. Anche se però allora c'era un grande fermento civile».
Il cardinale Tonini si augura che la scuola si riappropri del suo grande valore educativo. «Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a far sì che la scuola ti dia il gusto delle cose - e sottolinea "gusto" -. Una frase che non ti viene all'improvviso, finalmente, riesci a farla uscire, una pagina che non andava bene poi ti accorgi che ce l'hai fatta. Questo è il gusto che è capace di dare la scuola».
Come sta di salute la Chiesa di oggi? «Molto bene. Anche perchè ha aperto i suoi confini che vanno al di là dei mari, anche papa Ratzinger è andato nelle zone più lontane del mondo». La chiusura - anche se in realtà è stato l'argomento con cui ha iniziato la lunga telefonata - per Libertà. «Ho vissuto a Libertà parte della mia giovinezza perchè venivamo in via Benedettine a stampare il Nuovo Giornale. Ero molto amico dei due Prati, Marcello sempre giocoso, un po' vivace, Ernesto più riservato, ma ugualmente affettuoso. Mi ricordo i tipografi, le linotype, il piombo. Mi piacerebbe tanto tornarci per visitare il museo della stampa. Ho vissuto momenti molto belli tra giornalisti e tipografi.
Grazie di esservi ricordati di me, abbraccio tutti voi e idealmente tutti i lettori, pregate per me».
Federico Frighi


20/07/2011 Libertà

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