giovedì 20 settembre 2007

Gmg Colonia


Il vescovo di Piacenza-Bobbio ha tenuto la catechesi e celebrato la messa nella Koln-Arena
Monari predica a 20 mila giovani
nella Giornata mondiale di Colonia

da Libertà, 18 agosto 2005

A Colonia quella di oggi sarà la giornata di
Benedetto XVI che per la prima volta incontrerà
i giovani fuori dai confini del Vaticano.
Ieri mattina il bagno di folla - per molti inaspettato
- l’ha assaggiato Luciano Monari. Il
vescovo di Piacenza-Bobbio era stato inserito
dalla Conferenza episcopale italiana (della
quale è vicepresente) tra i presuli che avrebbero
dovuto tenere le riflessioni sul Vangelo
e celebrare la messa in una delle giornate preparatorie
all’incontro con il papa. Così è stato.
Ieri mattina alle 9 Monari era all’Koln-Arena
di fronte a circa 20mila giovani, in maggioranza
provenienti dalle diocesi italiane.Il vescovo Luciano Monari ha
ufficialmente aperto le catechesi
che si susseguono prima della
messa solenne di domenica
prossima con il papa. Sono tre e
durano un’intera mattina, dalle
9 alle 13, messa compresa. Si
tratta di momenti di riflessione
rivolti a tutti i giovani giunti in
questi giorni a Colonia da ogni
parte del mondo. «È stata una
sensazione molto bella, di familiarità
e condivisione» dice il vescovo
appena terminate le celebrazioni.
A Colonia è arrivato in
aereo nella notte di martedì accompagnato
dal segretario don
Giuseppe Basini. Subito, alle 9
di ieri mattina, si è trovato di
fronte 20 mila giovani che lo attendevano
nella Koln-Arena.
«Ho visto questi ragazzi molto
attenti a quello che sta avvenendo
e sono stato molto contento»
confessa il presule. Tra i ventimila,
a Colonia, di piacentini ce
n’erano solo sette: i pellegrini-ciclisti
guidati da don Mimmo
Pascariello che si sono sistemati
nel quartier generale della
Giornata mondiale della gioventù.
Gli altri, il grosso dei piacentini
(circa 350), fa il papaboys
pendolare a circa un’ora di
treno e metropolitana e ha partecipato
ad un’altra catechesi
fuori Colonia.
Quella di ieri era la riflessione
di apertura e non poteva non soffermarsi
sul rapporto tra i Magi
di un tempo passato ed i giovani
di oggi. Contemporaneamente il
cardinale Joachim Meisner,
arcivescovo di Colonia, si soffermava
su concetti non dissimili,
in lingua tedesca, nel palazzetto
del ghiaccio di Neuss.
«La tradizione vuole che nella
cattedrale di Colonia siano custodite
le reliquie dei Magi - ricorda
Monari - il tema che ho
toccato è questo: i pellegrini che
vengono a vedere Gesù Cristo; la
ricerca della verità è proprio in
quest’ottica, la ricerca di Gesù
Cristo e del tipo di trasformazione
che questo può operare
nella vita di ogni essere umano,
in particolare dei giovani».
A Colonia sono in tanti, tantissimi.
La stessa perfetta organizzazione
teutonica più volte traballa
sorpresa dalla folla. Perché
sono a Colonia, che cosa cercano
tutti quanti? Monari prova a
dare una risposta. O meglio: dalle
sue parole si capisce che non è
un tentativo. Ne è certo. «Cercano
la vita». Fa una pausa, che al
telefono sembra lunghissima, e
riprende: «Non ne hanno abbastanza
di quello che riusciamo a
dargli. Diamo loro roba da poco.
Cercano altro». Ad esempio il
papa. Monari lo conferma: «C’è
grande attesa per l’arrivo di Benedetto
XVI. Il riferimento di
questa giornata è senza dubbio
il pontefice. Lo aspettiamo con
una certa ansia. Anche perché
c’è una certa curiosità di sapere
come si muoverà. È la prima volta
che va all’estero ed è la prima
volta che si trova davanti a una
marea di giovani venuti qui da
ogni parte del mondo».
Federico Frighi
Benedetto XVI che per la prima volta incontrerà
i giovani fuori dai confini del Vaticano.
Ieri mattina il bagno di folla - per molti inaspettato
- l’ha assaggiato Luciano Monari. Il
vescovo di Piacenza-Bobbio era stato inserito
dalla Conferenza episcopale italiana (della
quale è vicepresente) tra i presuli che avrebbero
dovuto tenere le riflessioni sul Vangelo
e celebrare la messa in una delle giornate preparatorie
all’incontro con il papa. Così è stato.
Ieri mattina alle 9 Monari era all’Koln-Arena
di fronte a circa 20mila giovani, in maggioranza
provenienti dalle diocesi italiane.Il vescovo Luciano Monari ha
ufficialmente aperto le catechesi
che si susseguono prima della
messa solenne di domenica
prossima con il papa. Sono tre e
durano un’intera mattina, dalle
9 alle 13, messa compresa. Si
tratta di momenti di riflessione
rivolti a tutti i giovani giunti in
questi giorni a Colonia da ogni
parte del mondo. «È stata una
sensazione molto bella, di familiarità
e condivisione» dice il vescovo
appena terminate le celebrazioni.
A Colonia è arrivato in
aereo nella notte di martedì accompagnato
dal segretario don
Giuseppe Basini. Subito, alle 9
di ieri mattina, si è trovato di
fronte 20 mila giovani che lo attendevano
nella Koln-Arena.
«Ho visto questi ragazzi molto
attenti a quello che sta avvenendo
e sono stato molto contento»
confessa il presule. Tra i ventimila,
a Colonia, di piacentini ce
n’erano solo sette: i pellegrini-ciclisti
guidati da don Mimmo
Pascariello che si sono sistemati
nel quartier generale della
Giornata mondiale della gioventù.
Gli altri, il grosso dei piacentini
(circa 350), fa il papaboys
pendolare a circa un’ora di
treno e metropolitana e ha partecipato
ad un’altra catechesi
fuori Colonia.
Quella di ieri era la riflessione
di apertura e non poteva non soffermarsi
sul rapporto tra i Magi
di un tempo passato ed i giovani
di oggi. Contemporaneamente il
cardinale Joachim Meisner,
arcivescovo di Colonia, si soffermava
su concetti non dissimili,
in lingua tedesca, nel palazzetto
del ghiaccio di Neuss.
«La tradizione vuole che nella
cattedrale di Colonia siano custodite
le reliquie dei Magi - ricorda
Monari - il tema che ho
toccato è questo: i pellegrini che
vengono a vedere Gesù Cristo; la
ricerca della verità è proprio in
quest’ottica, la ricerca di Gesù
Cristo e del tipo di trasformazione
che questo può operare
nella vita di ogni essere umano,
in particolare dei giovani».
A Colonia sono in tanti, tantissimi.
La stessa perfetta organizzazione
teutonica più volte traballa
sorpresa dalla folla. Perché
sono a Colonia, che cosa cercano
tutti quanti? Monari prova a
dare una risposta. O meglio: dalle
sue parole si capisce che non è
un tentativo. Ne è certo. «Cercano
la vita». Fa una pausa, che al
telefono sembra lunghissima, e
riprende: «Non ne hanno abbastanza
di quello che riusciamo a
dargli. Diamo loro roba da poco.
Cercano altro». Ad esempio il
papa. Monari lo conferma: «C’è
grande attesa per l’arrivo di Benedetto
XVI. Il riferimento di
questa giornata è senza dubbio
il pontefice. Lo aspettiamo con
una certa ansia. Anche perché
c’è una certa curiosità di sapere
come si muoverà. È la prima volta
che va all’estero ed è la prima
volta che si trova davanti a una
marea di giovani venuti qui da
ogni parte del mondo».

Federico Frighi

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