giovedì 20 settembre 2007

Lanfranchi vescovo

Piacentino,57 anni,il vicario generale sarà ordinato l’11 gennaio in Duomo.Poi l’entrata in Romagna
Don Lanfranchi vescovo a Cesena
La nomina del Papa annunciata in curia dal vescovo Monari


da Libertà, 4 dicembre 2003


Dalla chiesa piacentina esce un nuovo vescovo.

Monsignor Antonio Lanfranchi, vicario
generale della diocesi, è stato nominato da
Giovanni Paolo II vescovo di Cesena-Sarsina.
Ad annunciarlo è stato monsignor Luciano
Monari, ieri mattina, nel salone degli affreschi
del vescovado mentre il campanone del
Duomo toccava le dodici. Solo a quell’ora ed
in quel giorno poteva essere sciolto il segreto
pontificio a cui il presule piacentino era sottoposto
da venerdì scorso. Un lungo applauso
si è levato nella sala a sottolineare quello che
per la chiesa piacentina è un evento storico.
Antonio Lanfranchi verrà ordinato vescovo
il prossimo 11 gennaio nella cattedrale di Piacenza.
Subito dopo partirà alla volta di Cesena
dove prenderà possesso della sua nuova sede.
Con l’ordinazione di Lanfranchi salgono a
6 i vescovi della diocesi di Piacenza-Bobbio
viventi, ai quali si aggiungono tre cardinali.
Il vescovo Monari ha letto il messaggio
del nunzio apostolico in Italia,
monsignor Paolo Romeo.
Spetta all’ambasciatore del Papa
in Italia la comunicazione dei
nuovi vescovi ai presuli delle chiese
locali. «Nella sua lunga storia
cristiana - ha commentato Monari
- Piacenza ha donato alla chiesa universale
numerose e sante figure
di vescovi e di preti; quest’ultima
nomina è il segno che la fecondità
della nostra chiesa non è cessata.
Per quanto mi riguarda, debbo esprimere
anzitutto riconoscenza a
don Antonio che in questi anni mi
ha servito con intelligenza e
lealtà. Il compito di vicario generale
non è semplice: ci sono problemi
numerosi da affrontare e bisogna
affrontarli in piena sintonia
con il vescovo. Don Antonio lo ha
fatto con spirito di fede e con amicizia
e gliene sono immensamente
riconoscente». Presenti alla lettura
dell’annuncio i prelati di curia,
i più stretti collaboratori del vescovo
e la stampa locale. Contemporaneamente,
la lettera del nunzio
è stata letta anche nella curia
di Cesena. Monsignor Lanfranchi,
per la sua preparazione personale,
per l’esperienza acquisita in otto
anni di vice Monari, per la sua età
ancora giovane (ha 57 anni), per la
stima anche fuori diocesi, era da
tempo tra i piacentini papabili per
una promozione a vescovo. Pochi
mesi fa era già circolato il suo nome
per la successione alla cattedra
di Fidenza, ma poi non se ne
fece nulla. Scelsero un cremonese.
Con le dimissioni del vescovo Lino
Esterino Garavaglia per raggiunti
limiti di età, si è liberata la
piazza di Cesena-Sarsina, la diocesi
più piccola della regione ma
anche tra le più antiche e con
maggiore tradizione. «Le qualità
di don Antonio si sposavano molto
bene con l’esigenza di quella
diocesi di avere un nuovo pastore»
ha detto il vescovo Monari. «Erano
degli anni che era ormai matura
una nomina di questo genere»
ha confermato il presule. «Ci si è
arrivati come si arriva a tutte le
nomine. Attraverso la consultazione
delle persone che conoscono
i candidati. Anche sentito il mio
giudizio che, d’altro canto, era pacifico:
se l’ho preso come vicario
generale e l’ho tenuto, vuol dire
che la stima c’era. Io l’ho trovato
un uomo molto intelligente e fedele
». In un ruolo non facile. «E’
più difficile fare il vicario generale
che il vescovo, perchè il vicario
generale è in mezzo alla tempesta,
il vescovo è un poco più protetto».
Federico Frighi

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